Anoressia Nervosa
Cos’è l’anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione.
Il rifiuto del cibo rappresenta il principale sintomo di questo disturbo alimentare. Definire l’anoressia come “mancanza di appetito” non è corretto in quanto nella maggior parte dei casi l’appetito viene conservato. La persona anoressica ha soprattutto il terrore di ingrassare e la necessità di controllare l’alimentazione alla ricerca della magrezza.
Le persone che presentano sintomi di anoressia nervosa spesso hanno livelli di autostima molto legati all’aspetto fisico e al peso corporeo. La capacità di perdere peso viene giudicata una eccezionale conquista ed segno di autodisciplina, al contrario l’aumento di peso viene vissuto come una vergognosa perdita della capacità di controllo.
Anoressia nervosa i sintomi
I principali sintomi dell’anoressia:
- Diminuzione dell’assunzione di calorie in relazione alle necessità personali, con conseguente diminuzione del peso corporeo che risulta più basso rispetto a età, sviluppo e salute fisica.
- Eccessiva paura di aumentare di peso o di diventare grassi.
- Particolare influenza del peso corporeo e della forma fisica sui livelli di autostima.
Per non ingrassare le perone che soffrono dei sintomi di anoressia agiscono utilizzando una serie di comportamenti che caratterizzano il tipicamente il disturbo. Ad esempio seguono ossessivamente una dieta ferrea, praticano esercizio fisico in maniera intensa e possono provocarsi volontariamente il vomito dopo i pasti anche per piccole quantità di cibo.
Cause dell’anoressia
La diffusione dell’anoressia sembra essere maggiore nei paesi industrializzati, a causa della presenza di cibo in abbondanza e allo stresso tempo per il valore attribuito alla magrezza. Questo disturbo dell’alimentazione si presenta in maniera più diffusa nel sesso femminile.
L’inizio dell’anoressia nervosa è collegato spesso all’inizio di una dieta e al tentativo di perdere di peso in modo da ottenere quell’ideale di bellezza femminile tanto ricercato dalla nostra società.
Le cause del disturbo dell’alimentazione non sono note, ma è possibile identificare alcuni fattori di rischio individuali:
- Condizioni presenti nei familiari (come la presenza di un disturbo dell’alimentazione in uno dei genitori o tratti di personalità ossessiva e perfezionistici).
- Esperienze precedenti l’esordio della psicopatologia (problemi relazionali con i genitori, abusi sessuali, esperienze di derisione per il peso o la forma del corpo).
- Caratteristiche individuali come bassa autostima, perfezionismo, ansia e disturbi d’ansia, ecc.
Decorso dell’anoressia
Il decorso del disturbo anoressico sono molto variabili. E’ possibile che ad un episodio di anoressia segua una completa remissione. In altri casi, possono alternarsi momenti di remissione, con recupero del peso corporeo, a fasi di riacutizzazione. Ci sono inoltre situazioni che si manifestano con un’evoluzione cronica, con progressivo deterioramento nel corso degli anni.
Può essere necessario il ricovero in ambiente ospedaliero per riportare il peso corporeo a livelli adeguati o la correzione di squilibri elettrolitici. Dati statistici indicano che tra le persone ricoverate in strutture universitarie, la mortalità a lungo termine per anoressia nervosa supera il 10%. Il decesso è dovuto generalmente alla denutrizione, agli squilibri elettrolitici, a suicidio.
Psicoterapia per anoressia nervosa
Tutti i trattamenti di comprovata efficacia per l’anoressia nervosa sono di natura psicologica.
Allo stato attuale, le ricerche mostrano come la terapia cognitivo comportamentale rappresenti la miglior scelta terapeutica per i disturbi dell’alimentazione.
La terapia cognitiva comportamentale si concentra sulla psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e ha come obiettivo quello di affrontare la psicopatologia specifica del disturbo alimentare e i processi che la mantengono. Utilizza strategie e strumenti specifici orientati a modificare i comportamenti problematici e ridurre il bisogno ossessivo di magrezza.
Il trattamento dell’anoressia prevede più fasi.
Come Psicologa e Psicoterapeuta seguo con attenzione i pazienti bulimici e anoressici di qualsiasi età con una serie di sedute di terapia cognitivo comportamentale. In alcuni casi viene richiesto anche l’intervento dei familiari, che cooperano con il paziente alla risoluzione della problematica di cui soffre.
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