Possiamo considerare i disturbi emotivi, dunque, come il prodotto di circoli viziosi che mantengono i sintomi nel tempo. E’ possibile supporre che senza tali meccanismi di mantenimento, la persona troverebbe da sola la soluzione alle sue difficoltà psicologiche utilizzando la capacità di risoluzione dei problemi (problem-solving) insita nell’essere umano.
Per esempio, se una discussione con qualcuno ci fa star male per molto tempo, se piccole imprecisioni nelle cose che facciamo ci fanno sentire delle nullità, se compiere attività quotidiane, come fare la spesa o parlare con i colleghi di lavoro genera un’ansia, se le osservazioni degli altri ci fanno sentire sbagliati come persone siamo probabilmente di fronte ad un disagio psicologico che può giovarsi di un intervento professionale.
La Psicologia, fin dagli albori, si è occupata dei problemi emotivi. In questi ultimi anni possiamo realmente affermare di possedere una serie di strategie efficaci e rigorose, grazie ai passi avanti che la scienza ha fatto con le tecniche di neuroimmagine e dei meccanismi di funzionamento del cervello da un punto di vista chimico e organico.